Sono cambiati gli usi e costumi negli ultimi 100 anni, anche in cucina.
In questo mio viaggio a ritroso nel tempo ho ripensato a quei piatti che mia nonna cucinava per la famiglia: la carne" buona" la facevano solo per le feste, e su la tavola quotidiana c' era un piatto o di pasta o minestra, oppure legumi, uova, pane olio, formaggi, e tante verdure, qualche volta facevano piatti con le interiora degli animali, trippa, animelle, cervello, lampredotto, durelli di pollo, rognoni, e ne facevano dei piatti elaborati come il collo di pollo ripieno( lo farò), oggi questi piatti sono quasi in via d’ estinzione, così per non dimenticare, ma soprattutto per assaporare di nuovo il tempo che fu: ho cucinato il rognone, erano anni che non lo mangiavo.
Il rognone è il rene dell’animale, quindi va ben pulito soprattutto per eliminare cattivi sapori: tagliarlo a fettine togliere la parte bianca e grassa centrale e metterlo a bagno nel latte per 30 minuti circa, far cuocere il rognone per pochi istanti in una padella con un filo d’olio e poi versare tutto in un colino per eliminare il liquido che ha emesso durante la cottura, a questo punto il rognone è pronto per la preparazione vera e propria. Può essere stufato con del pomodoro e patate oppure fatto con salvia e cipolle e spruzzato con il vino come faceva mia nonna.
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